Principi e Istituzioni

L’unità di diritto internazionale si è occupata in primo luogo dell’analisi e della classificazione delle svariate fonti giuridiche internazionali in materia di sicurezza alimentare, prendendo le mosse dal diritto essenziale alla salute, su cui si fonda lo stesso diritto a un cibo sano (right to safe food), individuato in strumenti a carattere universale da cui poter trarre principi di diritto consuetudinario. Tra questi strumenti rilevano in particolare la Dichiarazione Universale sui Diritti dell’Uomo (art. 25) e il Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali (artt. 11 e 12, right to food e right to health), il cui contenuto e significato è stato ulteriormente specificato dal Comitato sui Diritti Economici, Sociali e Culturali attraverso il General Comment No. 12 (the right to adequate food) e il General Comment No. 14 (the right to the highest standard of health). Da essi si trae che un’alimentazione qualitativamente e quantitativamente adeguata si realizza in presenza di «una disponibilità di cibo in quantità e qualità sufficienti a soddisfare le necessità fisiologiche, privo di sostanze nocive ed accettabile all’interno di ogni cultura» cui appartiene il consumatore, ad ogni fascia d’età. L’unità ha dedicato una sezione specifica alle categorie di consumatori “deboli” per definizione, tra cui in primis le donne e i bambini in particolare.

Si sono quindi selezionati gli strumenti che attuano tale diritto alla sicurezza degli alimenti e si è proceduto alla catalogazione sistematica degli accordi internazionali, degli standard tecnici e delle numerose e rilevanti enunciazioni di principi non vincolanti (c.d. fonti di soft law), spesso integrative dei precetti veri e propri (all’opposto definiti hard law). Tra le convenzioni internazionali richiamate ricoprono un particolare ruolo quelle stipulate in sede OMC (Organizzazione mondiale del commercio): l’Accordo sulle misure sanitarie e fitosanitarie (SPS) e l’Accordo sulle barriere tecniche al commercio (TBT) e dal sistema di risoluzione delle controversie sviluppato in ambito OMC.

Infine, allo scopo di completare il quadro generale del funzionamento attuale dei mercati agroalimentari l’unità pavese sta analizzando il ruolo degli standard e dei sistemi di certificazione privati; tali strumenti, adottati volontariamente dagli operatori del settore alimentare, operano a fianco della regolamentazione pubblica  e possono, da un lato, rafforzarne gli effetti ma dall’altro, proponendo standard più rigidi di quelli legalmente vincolanti, possono rappresentare indebite barriere non tariffarie al commercio.

Le stesse metodologie di analisi si sono adottate per tentare di ricostruire nel diritto internazionale (generale e convenzionale) un diritto fondamentale all’acqua potabile sicura per usi alimentari, che è una componente di base per qualsiasi preparazione alimentare.

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