Università di Pavia: 650 anni di storia

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UNIVERSITÀ DI PAVIA: 650 ANNI DI STORIA

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Vi sono luoghi in cui le dimensioni dello spazio e del tempo convergono, dove le linee della storia si intersecano producendo transizioni misteriose che diventano simboli della creatività umana. Pavia è uno di questi, grazie alla sua Università che quest'anno, il 2011, celebra i 650 anni di fondazione dello Studium Generale per decreto dell'imperatore Carlo IV. Pavia è stata teatro di autentiche svolte nella conoscenza scientifica, basti pensare alla fisica, con la pila di Volta o alla medicina con la reazione nera di Golgi, premio nobel nel 1906. Ad Alessandro Volta si devono due contributi fondamentali: l'idea dell'elettricità di contatto o “effetto Volta” - alla base di importanti applicazioni nel campo della microelettronica, del fotovoltaico, dell'illuminazione a LED - e l'invenzione della pila. Nel campo delle neuroscienze si devono ricordare gli studi sul sistema nervoso avviati dalla scuola medica pavese a partire dalla seconda metà del Settecento: ne sono protagonisti indiscussi Antonio Scarpa, il suo allievo Bartolomeo Panizza, e Camillo Golgi, lo scopritore della reazione nera, oggi universalmente considerata la “stele di Rosetta” delle neuroscienze contemporanee. Partendo da questi studi viene realizzata, nel 1937, una scoperta destinata a straordinari progressi interpretativi neurofisiologici e applicativi farmacologici: l'identificazione della serotonina (all'epoca definita enteramina) da parte di Vittorio Erspamer e Maffo Vialli. Accanto a queste autentiche pietre miliari nella scienza mondiale occorre ricordare Lazzaro Spallanzani con i suoi studi sulla respirazione, digestione, fecondazione e rigenerazione dei tessuti, e Adolfo Ferrata, fautore del concetto di “staminalità”.
Importantissimo è stato lo sviluppo della matematica che ha visto fiorire diversi ambiti di indagine, particolarmente nel campo delle geometrie non euclidee a partire idealmente da Gerolamo Saccheri, fino a giungere a Eugenio Beltrami, che per primo concretizzò la geometria non euclidea iperbolica di Lebačevskij mediante un modello fisico nello spazio euclideo (la “cuffia di Beltrami”). Preso complessivamente il suo fu un contributo determinante al dibattito sullo status delle geometrie non euclidee e sul loro rapporto con quella euclidea. Grande rilievo a Pavia hanno da sempre avuto le scienze giuridiche, già oggetto di insegnamento prima dello Studium , almeno dal X secolo. Nella prestigiosa galleria dei giuristi attivi a Pavia, si devono segnalare alcune figure che hanno segnato “svolte” importanti e mutamenti di paradigma: da Baldo degli Ubaldi, che insegna il diritto romano come diritto vigente per tutta l'Europa a Cesare Beccaria, che a Pavia si è laureato, e il cui libro Dei delitti e delle pene – teorizzazione della inutilità della pena di morte – è purtroppo ancora attuale; da Giandomenico Romagnosi, che rinnovò la didattica e adottò il Codice Napoleonico introdotto anche nel Regno d'Italia, fino a Contardo Ferrini, che – concludendo quasi idealmente il lungo arco scientifico – ritorna allo studio del diritto romano, ma in prospettiva storica, in una età, quella del positivismo scientifico, di cui, pur nella sua profonda fede, condivide l'esigenza di impostare la conoscenza su rigorosi accertamenti dei fatti. A questi nomi si aggiungono quelli di Maria Pellegrina Amoretti, prima laureata europea in legge all'Università di Pavia (1777) e quello di Ugo Foscolo, poeta e letterato insigne, che sulle origini e i limiti della giustizia tenne la lezione conclusiva della sua breve ma incisiva attività di docente nell'Università di Pavia nel 1808. A tutti loro, veri maestri dell'umanità, va il nostro omaggio.

Tratto dalla presentazione del Prof.
ANGIOLINO STELLA - Rettore dell'Università di Pavia -
del volume:
PAVIA E LE SVOLTE DELLA SCIENZA
a cura di Paolo Mazzarello e Lucio Fregonese
Libreria CLU Pavia