Adolfo Levi - Cortile di Volta, primo piano, lato est
Lapide di Adolfo Levi
Lastra in marmo rosa del Portogallo; cornice in marmo rosa venato del Portogallo; cornice modanata, iscrizione incisa e dipinta in colore scuro 210 ✕ 132 cm
Iscrizione: Nella storia della filosofia/ maestro/ vivo ancora nelle sue opere/ ammirate in Italia e fuori/ e vivo nel ricordo dei discepoli,/ a tutti esempio di rettitudine/ e di nobiltà morale,/ Adolfo Levi/ in questa università insegnò/ dal 1922 al 1938/ finché inique leggi,/ offendendo insieme la libertà e la cultura,/ lo privarono della sua cattedra./ Moriva nel 1948/ compiuto appena l’ultimo suo libro/ su Platone./ Modena 28.8.1878 Roma 9.8.1948
Ubicazione: loggiato superiore, parete orientale, IV da sinistra.
Personaggio: Adolfo Levi nacque a Modena nel 1878 e insegnò a Pavia Storia della filosofia fino a quando fu costretto ad abbandonare l’insegnamento a causa delle “inique leggi” di cui parla l’epigrafe e che si riferiscono in particolare al regio decreto legge n. 1390 del 5/9/1938, che proibiva agli Ebrei l’insegnamento in qualunque istituto di ogni ordine e grado. La sua cattedra gli venne restituita nel 1945, anche se non poté più insegnare a causa della cattiva salute, che lo portò alla morte nel 1948.
Descrizione: la lapide è composta da una lastra in marmo bianco circondata da una grande cornice modanata a rilievo. L’iscrizione è realizzata a lettere capitali dipinte di nero.
Datazione: 1973.
Ubicazione originaria.
Stato di conservazione: buono.
Bibliografia: ERBA, MORANI 1977, p. 223.