CARLO BERIZZI

Assistant Professor in Architectural and Urban Composition

DICAR – Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura

University of Pavia

 

 

 

 

 

Mi sta stretto il web

 

 

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Questa è una breve storia sulle ragioni della nascita di questo sito

Questo sito nasce per me come un atto di liberazione nei confronti del web. Appartengo alla generazione informatica del personal computer. La mia generazione, che si è formata con i computer della Commodore, dal Vic 20 in poi, per poi passare agli IBM, ha avuto il privilegio di un confronto diretto con la macchina. E’ stato infatti necessario apprendere il meccanismo di funzionamento delle macchine e il loro linguaggio base per poterle usare in tutte le loro potenzialità; ho imparato così il linguaggio Basic e poi il Fortran.

Per avviare un programma si scriveva run seguito dal nome del programma, per configurare un nuovo hardware si apriva e si editava un file di funzionamento del computer (il config.sys) e gli si spiegava che stavi per connettere il computer con un mouse, una tastiera o un monitor. Poi per avviare automaticamente i programmi (per esempio il programma che legge la tastiera) aprivi un file autoexec.bat e gli spiegavi che quando si avviava il computer doveva anche avviare alcuni programmi che ne permettevano l’utilizzo.

Da quello che so, almeno fino a pochissimi anni fa era così, windows lavora ancora con questi file, solo che non te lo dice.

 

Oggi qualsiasi azione sul computer è filtrata da un numero di programmi tali che non ti permette di controllare realmente quello che stai facendo. E’ così sempre più difficile capire la vera natura del computer tra esecuzioni non autorizzate, aggiornamenti non richiesti, programmi che si insinuano nel tuo computer all’insaputa ritrovandoti dopo poco tempo un computer molto lento per cause automatiche che non dipendono da te.

Ma veniamo al web, qui il problema di un controllo più diretto di quello che si sta facendo è ancora più complesso.

 

Il primo sito l’ho fatto usando il linguaggio originario l’HTML e il sito funzionava bene. Il secondo sito l’ho fatto su un provider chiamato altavista che aveva un suo programma reimpostato per fare i siti, ho studiato questo programma e mi sono fatto un secondo sito.

Il terzo sito e il quarto l’ho fatto (con aiuto di un amico perché iniziava a diventare complesso) con Joomla e qui ho capito che i siti erano graficamente molto carini ma che non riuscivo a modificarli in tempo reale. Questo era possibile nelle parti testuali ma non nella struttura di base (invertire la posizione delle immagini tra una pagina e l’altra, modificare i caratteri e l’impostazioni ecc…).

La mia esperienza mi ha fatto capire che ogni 5 anni il sistema cambia in modo così sostanziale che bisogna imparare da capo un nuovo programma o interfaccia, e inoltre le pagine diventano obsolete e si perdono per sempre.

Così sono arrivato a questo sito.

Il mio amico Sergio un giorno mi ha detto “ma perché non fai le tue pagine web usando word?”. Pensavo mi prendesse in giro e invece...

Da allora ho capito che ogni cosa che faccio, ogni documento, ogni appunto, lo posso fare in word e poi usarlo come documento normale oppure salvarlo come pagina web ed avere il sito già pronto, basta spostare il file nella cartella del sito in FTP (la unica cosa che ho dovuto imparare). Questo è il mio quinto sito.

 

Da quando ho fatto questa scelta il mio sito lavora esattamente come facebook, come whatsup, come gli appunti su un taccuino; Immediato, completo senza filtri, senza dover scegliere immagini inutili di sfondo o temi non miei. Il web diventa uno strumento di lavoro. Ho imparato tantissimo da questa esperienza. La necessità di tornare a essere uomo faber, che a partire da quello che sa fare (io per esempio so usare word) riesce a fare in prima persone moltissime cose. Noi siamo infatti portatori di un potenziale incredibile, ma spesso ci facciamo trascinare da servizi terzi che ci fanno perdere tempi, soldi, ma che soprattutto rendono dei risultati che non ci assomigliano.

 

Ora il web non mi sta più così stretto. Non mi interessa un blog accattivante, un sito alla moda, o qualcosa di preconfezionato. Io voglio solo comunicare in libertà.

 

 

 

Non mi sta più stretto il web