Giovedì 19, ore 9.00-11.00 AULA C
Coordinatore: Elisa Giunchi, Università degli Studi di Milano
Irene Capelli, Università di Torino
Percorsi e strategie di cittadinanza. Le madri nubili e i loro figli in Marocco
Ylenia Rocchini, Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa
Il diritto di famiglia marocchino nell’esperienza giurisprudenziale italiana
Paola Parolari, Università di Brescia
Le corti islamiche in Gran Bretagna. Multiculturalismo e Pluralismo culturale nelle democrazie costituzionali contemporanee
Roberta Aluffi, Università di Torino
Fratelli, ma non cugini: i paradossi della cittadinanza senza matrimonio civile in Libano
► Abstract
Il ruolo della donna all’interno della famiglia è centrale tanto nei processi di cambiamento culturale e socio-economico, quanto nei processi di integrazione tra le comunità immigrate. Nello scorso decennio la crescente penetrazione del diritto islamico di famiglia nel sistema giuridico occidentale e la proposta, avanzata in alcuni paesi europei e in Canada, di riconoscere forme islamiche di arbitrato, hanno alimentato la discussione accademica sul pluralismo giuridico e, in particolare, sul modo di promuovere l’integrazione nel rispetto della diversità. La discussione ha toccato anche i riflessi di genere del ricorso a forme di risoluzione informali, sintetizzabili nel quesito: le donne musulmane che si rivolgono a canali informali di mediazione per ottenere il divorzio o la custodia dei figli trovano soddisfazione, come sostengono alcuni studiosi, o invece vedono le loro richieste frustrate? Più in generale, in riferimento alla religione permette di riconoscere ed estendere i diritti delle donne rispetto alla legislazione dei paesi di origine o, al contrario, conferma restrizioni proprie della visione tradizionale del diritto islamico?
La discussione su questi temi è rimasta purtroppo confinata ad alcuni paesi, in primis la Gran Bretagna e la Francia, e perlopiù non ha tenuto conto dell’analisi degli sviluppi legislativi e giudiziari dei paesi di origine degli immigrati; in altri termini, non ci si è posti il quesito: come viene interpretato dai giudici, in Medio Oriente e in Asia, il diritto di famiglia? Possiamo discernere un parallelismo tra le strategie utilizzate in sede informale dalle donne immigrate e quelle utilizzate in sede formale nei paesi di origine? Infine, in questo processo, qual è il ruolo dell’Islam?
Il panel si propone di indagare in una prospettiva multidisciplinare il modo in cui il diritto di famiglia viene interpretato in Medio Oriente e in Europa attraverso canali formali e informali. Particolare attenzione verrà prestata alle implicazioni di genere di questa interpretazione e alle strategie che le donne utilizzano per massimizzare i propri diritti ed estenderli, spesso in una cornice concettuale e terminologica religiosa.