Antonio Francesco Beretta Della Torre - Passaggio occidentale tra il Cortile di Volta e il Cortile dei Caduti, piano terra, lato ovest
Lapide che ricorda alcuni membri della famiglia Beretta della Torre
Lastra in marmo bianco grigio di Ornavasso levigata e scolpita con iscrizione incisa e dipinta in colore nero 209 x 109 cm
Iscrizione: Eximiis professoribus in hoc i(mperiali) r(egio) Athenaeo / nob(ilis) familiae Beretta a Turre Ticin(ensis) / maioribus suis: / Maphaeo artis tabellion(is) an(no) MCCCCXVI, / Iacobo i(uris) c(onsulto) c(ollegii) iuris civ(ilis) et can(onici) an(no) MDLV, / Antonio Francisco i(uris) c(onsulto), gubernatori Ravennae, / iuris canon(ici) an(no) MDLXXIII, / Balthassari medic(o) et chirurg(o) an(no) MDCCXXI, / Syro abb(ati) ord(inis) s(ancti) Bened(icti) congr(egationis) Vallisumbr(osae) / s(anctae) scripturae et linguae hebr(aicae) an(no) MDCCLXXI, / nob(ilis) i(uris) c(onsultus) Paulus Beretta a Turre, / Francisci filius, / memoriae si potis est aeternae / et posterorum exempli / m(onumentum) p(osuit) / XVIII (die ante) Kal(endas) Sept(embres) an(no) MDCCCXVIII.
Traduzione: Ai suoi antenati della nobile famiglia Beretta della Torre di Pavia esimi professori in questo imperial regio Ateneo: Matteo (professore) di arte notarile dall’anno 1416, Giacomo giureconsulto del Collegio di Diritto civile e canonico dall’anno 1555, Antonio Francesco giureconsulto, governatore di Ravenna, (professore) di Diritto canonico dall’anno 1573, Baldassarre medico e chirurgo dall’anno 1721, Siro, abate dell’ordine benedettino della congregazione vallombrosiana, (professore) di Sacre Scritture e di Lingua ebraica nell’anno 1771, il nobile giureconsulto Paolo Beretta della Torre, figlio di Francesco, pose il monumento a memoria se è possibile eterna e di esempio per i posteri il 15 agosto dell’anno 1818.
Ubicazione: Pianoterra, passaggio occidentale tra il Cortile dei Caduti e il Cortile di Volta, parete occidentale, seconda da sinistra.
Personaggio: Dei membri della famiglia ricordati dall’iscrizione quello che ricopre maggiore importanza nel panorama accademico è Siro che nacque a Pavia nel 1732 dal notaio Bartolomeo. Entrato nell’ordine benedettino vallombrosano studiò a Roma dove si dimostrò abile nelle discipline sacre e nelle lingue orientali. Dal 1756 ebbe la cattedra di Lingua ebraica nel monastero di San Pancrazio a Firenze e nel 1763 divenne abate. Nel 1769 fu chiamato dal conte Firmian alla cattedra di Lingue orientali ed Ermeneutica a Pavia, dove divenne anche priore di San Lanfranco fino a quando il monastero venne soppresso nel 1781; nel 1787 divenne rettore dell’Università. Memorie e documenti per la storia dell’Università di Pavia, Pavia, Bizzoni, 1878, parte I, p. 36 [Maffeo o Matteo], p. 557 [Siro], pp. 578-579 [abate Siro]. Giuseppe Pignatelli, Beretta della Torre Siro, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. IX, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1967, pp. 57-58. Gian Luigi Corti, Siro Beretta Della Torre, in «...parlano un suon che attenta Europa ascolta». Poeti, scienziati, cittadini nell’Ateneo pavese tra Riforme e Rivoluzione, Pavia, Tipografia Commerciale Pavese, 2000, pp. 346-348.
Descrizione: Angoli inferiori smussati e architrave modanato aggettante. Nella lunetta, che è affiancata da due grandi foglie stilizzate, inscritte in semilunette, compare lo stemma.
Stemmi: Al centro del coronamento, arme gentilizia Beretta della Torre: d’azzurro, all’albero al naturale, terrazzato dello stesso, attraversato nel tronco da un porco di nero, col capo d’argento, caricato dell’aquila spiegata di nero, coronata d’oro.
Notizie sulla lapide: Voluta da Paolo Beretta della Torre per ricordare gli antenati che avevano insegnato nell’università pavese, porta la data 15 agosto 1818. Il 23 agosto 1818 il rettore Prina scrisse a Paolo per comunicargli che il Governo di Milano aveva approvato la sua richiesta di porre la lapide (Cenni storici, p. 52).
Datazione: 1818.
Stato di conservazione: Discreto; presenza di alcune fessure capillari e di due tracce, una scura e una chiara, sopra e sotto all’ultima riga del testo.
Bibliografia: 1831. Sangiorgio - Longhena, Cenni storici sulle due università di Pavia e di Milano, Milano 1831, pp. 464-465. 1836. Cenni storici degli uomini illustri appartenenti al nobile casato de Beretti della Torre di Pavia, Pavia 1836, pp. 51-53. 1977. Erba - Morani, Monumenti e lapidi conservati nel palazzo centrale dell’Università di Pavia, Pavia 1977, p. 79.