Adeodato Ressi - Cortile dei Caduti, piano terra, lato ovest
Lapide di Adeodato Ressi
Lastra in marmo di Carrara bianco venato levigata e scolpita con profili modanati e iscrizione incisa e dipinta in colore rosso-dorato medaglione in bronzo 155 x 91 cm
Iscrizione: Adeodato Ressi, / nato a Cervia in Romagna il 4 settembre 1768, / professore di Economia in questa Università / nei primi rosseggianti albori dell’età nuova, / tratto in arresto per non aver denunziato / un suo giovane discepolo carbonaro, / ai giudici che gli rinfacciavano / l’inosservanza della durissima legge / oppose con serena e coraggiosa lealtà / l’ammonimento austero della coscienza / e, consunto da sofferenze fisiche e spirituali, / morì nelle carceri austriache in Venezia / il 18 gennaio 1822.
Ubicazione: Pianoterra, andito di ingresso, parete settentrionale, seconda da sinistra.
Personaggio: Adeodato Ressi nacque a Cervia il 4 settembre 1768 e si laureò in Legge presso l’Università di Pavia; svolse incarichi amministrativi dal 1797 al 1800, poi venne nominato professore di Economia politica. Durante il Regno d’Italia ricoprì numerose cariche: fu membro del Consiglio legislativo, deputato nei comizi di Lione, elettore del Collegio dei Dotti in Bologna, vice reggente dell’Università di Pavia e poi rettore. Al ritorno degli Austriaci non si volle piegare al clima di restaurazione; venne arrestato il 2 luglio 1821, portato a Venezia fu giudicato colpevole d’alto tradimento per omessa denuncia e venne condannato ai ferri per sette anni. Ma egli non fece in tempo a scontarli perché morì prigioniero a Venezia, nel convento di San Michele sull’isola omonima, tra il 18 e il 19 gennaio 1822. Tra i suoi allievi si ricorda anche Dionisio Solomos da Zante, poeta greco che studiò a Pavia in quegli anni prima di tornare nella sua patria e di divenire un sostenitore dell’indipendenza nazionale, forse influenzato anche dall’esempio del suo maestro Ressi (a Solomos è dedicata una lapide nel Cortile di Volta inaugurata nel dicembre 1998, vedi Chiara Pagani, Lapide di Dionisio Solomos, in Il cortile di Volta dell’Università di Pavia, a cura di Mazzilli Savini, Milano 2011, p. 148). Memorie e documenti per la storia dell’Università di Pavia, Pavia, Bizzoni, 1878, parte I, pp. 337-340. Mino Milani, Pavia e i suoi territori nel risorgimento d’Italia, Pavia, Tipografia del Libro, 1959, pp. 15-16. Le università erano vulcani… Studenti e professori di Pavia nel Risorgimento, a cura di Marina Tesoro e Arianna Arisi Rota, Pavia, Il giovane artigiano, 2011, p. 14.
Descrizione: La lapide in marmo bianco a forma di edicola presenta nella parte superiore un timpano con decorazione ad ovuli, sotto al quale si trova un rettangolo con rami di palma che affiancano il medaglione in bronzo con il ritratto di profilo del personaggio, mentre nella parte inferiore vi è una lunga iscrizione.
Notizie sulla lapide: L’autore della lapide è Giorgio Kienerk, a cui il Rettore affidò l’incarico il 14 aprile 1925: «Pregiomi affidare in via d’urgenza l’incarico della lapide che quest’Ateneo intende murare in onore del suo professore Adeodato Ressi martire del Risorgimento italiano. Essa deve esser semplice, ma decorosa, e con medaglione in bronzo del Ressi». Si stabilisce la data di consegna per il 19 maggio successivo e il compenso in L. 3.500, poi portate a 4.000. L’immagine nel medaglione riprende il profilo del personaggio che era presente sulla medaglia che gli allievi donarono a Ressi e che, per evitare i controlli della polizia austriaca, fu realizzata a Bologna dal conio di Puttinati. L’iscrizione è del professor Ireneo Sanesi (si veda il saggio di Luisa Erba, p. 39) a cui era stata richiesta dal rettore Arrigo Solmi il 4 aprile 1925. Il 23 dello stesso mese il Rettore provvede anche a pregare il professor Camillo Supino di tenere il discorso inaugurale in occasione della cerimonia che si sarebbe svolta il 24 maggio successivo, come indicato anche dal cartoncino d’invito (ASUPv, Dep. 5-13, Edifici universitari e monumenti, 1925-1934). Nel discorso per l’inaugurazione dell’anno accademico 1925-26, svoltasi il 5 novembre 1925, Solmi pronunciò queste parole: «E perché riuscisse evidente il culto che l’Università di Pavia dedica a coloro che contribuiscono al suo avanzamento scientifico, essa volle che, oltre alla erezione del monumento ai maestri dell’antica Scuola pavese, fossero dedicati anche speciali ricordi a taluni suoi illustri maestri, e principalmente ad Adeodato Ressi, professore di economia politica nella nostra Università, morto nel 1822, nelle carceri di Venezia, vittima delle persecuzioni austriache contro gli assertori dei diritti della nazionalità italiana ». Nel discorso venne ricordata anche l’inaugurazione delle lapidi a Luigi Briosi e ad Angelo Scarenzio, mentre in quello stesso giorno venne scoperta la lapide dedicata a Giovanni Lanigan (poste in altri cortili).
Autore: Giorgio Kienerk.
Datazione: 1925, inaugurazione 24 maggio.
Stato di conservazione: Mediocre; presenza di verderame che ricopre la superficie del marmo nella parte sottostante il medaglione e che altera la leggibilità della parte centrale dell’iscrizione.
Bibliografia: 1961. Tibiletti, Monumenti e cimeli dell’Ateneo pavese, Pavia 1961, p. 44 e p. 80. 1977. Erba - Morani, Monumenti e lapidi conservati nel palazzo centrale dell’Università di Pavia, Pavia 1977, p. 82. 2011. Erba, La collezione di lapidi dell’Università di Pavia, in Il cortile di Volta dell’Università di Pavia, a cura di Mazzilli Savini, Milano 2011, p. 76.