Salvatore Tommasi - Cortile dei Caduti, piano terra, lato est
Monumento di Salvatore Tommasi
Basamento in pietra aurisina levigata con iscrizione incisa busto in marmo apuano bianco scolpito 215 x 82 x 38 cm
Iscrizione: A / Salvatore Tommasi / abruzzese, / nato nel 1813, morto nel 1888, / per virtù di patriottismo nobilissimo, / per meriti scientifici illustre, / della riforma degli studii medici / in Italia / tra i primi benemerito, / amici, discepoli, ammiratori, / proponente la Società medica pavese, / ricordando l’efficace insegnamento / di Clinica medica / da lui dato in questo Ateneo, / posero.
Ubicazione: Pianoterra, parete orientale, decimo da sinistra.
Personaggio: Salvatore Tommasi nacque nel 1813 in Abruzzo; insegnò tra il 1859 e il 1864 a Pavia Clinica medica e Patologia speciale. Morì il 13 luglio 1888.
Descrizione: Inserito in una nicchia, il monumento è costituito da un basamento con iscrizione su cui poggia il busto in marmo bianco.
Notizie sul monumento: Venne posto nel 1893 da amici, discepoli e ammiratori nella nicchia lungo la parete che divideva l’università dall’ospedale, per iniziativa della Società medica pavese. Il busto venne realizzato da Raffaele Re e il basamento dalla ditta Cattò di Pavia. L’iniziativa parte nell’anno stesso della morte. La richiesta ufficiale inviata al Rettore dal presidente della Società Medica Sormani è datata 20 dicembre 1888. Nel 1889 entra in vigore un Regolamento nel quale si precisa che devono trascorrere tre anni dalla morte del personaggio (vedi Luisa Erba a p. 36). In ogni caso nel dicembre 1890 Sormani sollecita una risposta «per ottenere nei locali della R. Università una nicchia ove collocare il busto del Prof. Salvatore Tommasi». Il 24 dicembre successivo il Rettore comunica che il Consiglio Accademico «ha deliberato plaudendo all’idea di collocarsi nella Università un monumento all’illustre scienziato, però non essendo tuttora scaduti i termini prescritti dal rispettivo regolamento, ha pur deliberato di soprassedervi a provvedere definitivamente su tale domanda». Una lettera del 25 febbraio 1891 sottolinea che la prima richiesta era precedente all’introduzione del Regolamento che non può avere valore retroattivo. Si prega il Rettore di intercedere per velocizzare i tempi, poiché la Commissione «aveva contratti obblighi morali verso i sottoscrittori e materiali verso gli esecutori del monumento »; infatti era stata raccolta la somma di oltre 900 lire, che convinse i proponenti a far realizzare un busto al posto di una semplice lapide e la scultura era già stata realizzata. Il 9 marzo il Rettore risponde che il Consiglio accademico «ha deliberato di sospendere ogni suo giudizio fino a tanto che non siasi esibito il disegno del monumento stesso e in più della iscrizione che la commissione intende apporvi». Finalmente il 19 maggio 1892 arriva l’approvazione e il Rettore indica il luogo esatto dove il monumento potrà essere collocato «che è appunto quello in cui trovasi attualmente la lapide Zola che sarà trasportata in altro posto nella università stessa». Non è quindi accolta la richiesta di collocare il monumento nella nicchia di fianco a quella che ospitava il monumento di Romagnosi, inviata insieme ad un bozzetto (si veda il saggio di Luisa Erba, p. 39), e anche il testo dell’iscrizione, ritenuto troppo elogiativo, viene modificato. Il verbale di consegna del monumento all’Università è datato 14 aprile 1893 e precede di due giorni l’inaugurazione (ASUPv, Dep. 5-13, Edifici universitari e monumenti, 1887- 1889 e 1890-1901).
Autore: Raffaele Re (busto), Ditta Cattò (piedestallo).
Datazione: 1893, inaugurazione 16 aprile.
Stato di conservazione: Discreto; presenza di sporco sulla superficie del busto e perdite di colore all’interno dei caratteri.
Bibliografia: 1977. Erba - Morani, Monumenti e lapidi conservati nel palazzo centrale dell’Università di Pavia, Pavia 1977, p. 151.