Cristoforo Bottigella - Cortile di Volta, piano terra, lato est
Lapide di Cristoforo Bottigella
Lastra in marmo di Carrara bianco avorio scolpita a basso e altorilievo, con iscrizione incisa e dipinta in colore grigio; parte superiore dello sfondo in cemento modellato 168 ✕ 112 cm
Iscrizione: Christophor(us) Butigella/ magni nominis l(egum)* interpres. (* Raddoppiata la lettera iniziale per indicare il plurale)
Ubicazione: pianoterra, parete orientale, XV da sinistra.
Personaggio: Cristoforo Bottigella appartenne a una delle più antiche famiglie pavesi e fu docente di Diritto civile e canonico dal 1455 al 1491; entrò anche a far parte del Collegio dei Nobili Giudici. Fece costruire per il suo palazzo una torre di cinque piani che si trova oggi lungo corso Cavour. Non si conosce il nome del committente, né dell’autore della lapide, così come sconosciuto resta il luogo in cui venne sepolto, ma si può pensare a S. Maria del Carmine, poiché vicina a Palazzo Bottigella, oppure alla cappella di famiglia in S. Tommaso, dove trovò sepoltura anche Filippo Bottigella, la cui lapide si trova ora sulla medesima parete del cortile di Volta.
Descrizione: la lapide, di formato rettangolare, appartiene alla tipologia del docente in cattedra. Al centro il maestro è raffigurato nell’atto di tenere lezione, con un libro aperto, a otto studenti disposti di scorcio, quattro per lato, che indossano tutti toga e cappello dottorale come una divisa. Davanti alla cattedra, tra i piedi degli studenti, un cagnolino accovacciato porta un collare di perle. Sulla cattedra è raffigurata l’insegna araldica di famiglia e, al di sotto, l’iscrizione è incisa in lettere capitali.
Stemmi: al centro della cattedra, sopra l’iscrizione, arme gentilizia dei Bottigella di Milano e di Pavia; inquartato: nel primo e quarto d’oro, a tredici pezze di vaio d’azzurro disposte 3, 4, 3, 2, 1; nel secondo e terzo d’azzurro, alla botticella sdraiata al naturale, circondato da una sciarpa d’argento annodata in alto.
Datazione: post 1491, anno della morte del Bottigella.
Provenienza: non si conosce il luogo originario della sepoltura di Cristoforo Bottigella.
Stato di conservazione: discreto; rifacimento in cemento della parte superiore, presenza di una lacuna lungo il bordo laterale destro e di incrostazioni bituminose e carboniose sul marmo. La rimozione della spessa patina nerastra durante i restauri effettuati da Luciana Formica nel 2000, ha reso nuovamente visibili tutti i particolari dell’opera. Sono affiorate esigue tracce di pigmenti nei panneggi, segno che quest’opera, in origine, doveva essere dipinta. Per la lapide, realizzata da due differenti blocchi di pietra successivamente stuccati, sono stati necessari processi di consolidamento, in particolare nella zona della testa che rischiava di staccarsi.
Bibliografia: SANGIORGIO, LONGHENA 1831, p. 460; MALAGUZZI VALERI 1904, pp. 90-94; CAVAGNA SANGIULIANI 1905, pp. 385-386; FRACCARO 1932, p. 13, p. 18; VACCARI 1957, pp. 85-86; DALLARI 1965; ERBA 1976, p. 126; ERBA, MORANI 1977, p. 20; PERONI ET ALII 1978, pp. 106-121; ERBA 1990, p. 44; MASPOLI 2000, p. 67.