Giambattista Borsieri
nacque a Civezzano in Trentino il 18 febbraio 1725, da famiglia di antica nobiltà. Dopo un’infanzia difficile, a sedici anni decise di dedicarsi allo studio delle lettere classiche. Nel 1743 andò a Padova dove frequentò Medicina; nel 1744 si laureò in Filosofia e Medicina. Dal 1745 si trasferì a Faenza per curare un’epidemia di febbri gastriche e biliose che provocava numerosi decessi; la sua terapia ebbe successo tanto che la città gli conferì la cittadinanza nel 1764. Rinunciò alla cattedra offerta da papa Clemente XIV all’Università di Ferrara, ma non a quella di Medicina pratica a Pavia assegnatagli nel 1769 dall’imperatrice Maria Teresa. Iniziò le lezioni nel 1770; in nove anni ricoprì la carica di rettore per tre volte. Tra il 1781 e il 1788 raccolse i suoi appunti nelle Institutiones medicinae practicae, che per gli altri medici divennero il termine di paragone per dimostrare le proprie capacità. Morì a Milano il 21 dicembre 1785.